“Quella palandrana gliela dovevano togliere prima che scendesse dall’aereo”
Tutto quello che penso sul caso della liberazione di Silvia Romano lo ha scritto Filippo Facci, e lo ha fatto molto meglio di come lo sto per fare io.
Silvia Romano semplicemente non doveva essere lì, e le Ong dovrebbero pagare tutto, in quanto colpevoli di avercela mandata.
Farla scendere dall’aereo con la veste è stata una pubblicità per l’estremismo islamico pagata a caro prezzo. Un insulto nei confronti delle donne che vivono come schiave a causa di questa feccia che infesta il nostro pianeta.
Smettiamola di fare i buonisti radical chic italici.
Io sono d’accordo al 100% con il pagamento del riscatto, il punto non è questo, quelle che giocano con il culo degli altri sono le ONG.
Organizzazioni non governative che mandano ragazzi con buone intenzioni allo sbaraglio in luoghi pericolosissimi, senza alcuna tutela, e quando li rapiscono non pagano i riscatti ma li fanno pagare ai loro paesi.
Per non parlare del foraggiamento di bestie inumane come quelle dell’organizzazione islamica di al-Shabaab, che si ritrovano in tasca milioni di euro per comprare armi per uccidere innocenti, e si fanno anche pubblicità planetaria con conversioni estorte con metodi ormai rodati.
Dopo l’ennesimo rapimento bisogna applicare delle regole ben precise.
- Le ONG devono garantire la sicurezza degli operatori, ed in caso di situazioni come quella di Silvia Romano devono essere assicurati, per poter far fronte ad eventuali ricatti e riscatti.
- Bisogna proibire a “ragazzini” come Silvia senza alcuna esperienza ad operare in zone calde dove operano gruppi terroristici.
- Le ONG che vogliono aiutare la gente in difficoltà in vere e proprie zone di guerra, devono inviare task force di professionisti con esperienza, ed assicurare con dei contractors la loro difesa da bande armate.