O ti vaccini o non lavori, le nuove frontiere dell’occupazione al tempo del covid-19

O ti vaccini o non lavori, le nuove frontiere dell’occupazione al tempo del covid-19

Su segnalazione del ragazzo della diretta interessata ho scritto sul Corriere di Malta un articolo dal titolo “Vaccino o tampone ogni settimana, lavoratrice ricattata“.

Una storia incredibile che però presto non sarà più tale, infatti il possesso del green pass sarà conditio sine qua non solo per accedere ad eventi sportivi, fiere, musei, congressi, teatri, concerti, cinema, e tutti i luoghi chiusi in generale, ma di conseguenza  lo sarà anche per poter lavorare in tali luoghi.

E’ bene ricordare la risoluzione 2361/2021  del Consiglio d’Europa:

7.3.1 garantire che i cittadini siano informati che la vaccinazione NON è obbligatoria e che nessuno è politicamente, socialmente o altrimenti sotto pressione per vaccinarsi, se non lo desiderano da soli;
7.3.2 garantire che nessuno sia discriminato per non essere stato vaccinato, a causa di possibili rischi per la salute o per non voler essere vaccinato.

Sembra però chiaro che sia gli stati nazionali che parte della popolazione vaccinata non freghi molto di rispettare tale risoluzione.

Pensandoci bene però la soluzione esiste, in un mondo del lavoro ormai evoluto, dinamico e globalizzato in molti decidono di cambiare occupazione ed in certi casi vita.

Per questo motivo ho pensato a tantissime occupazioni per le quali il green pass non sarà indispensabile, eccone alcune:

  • Guardiano di fari
  • Pastore in Sardegna
  • Etologo in Amazzonia
  • Tecnico geologico
  • Addetto al carotaggio in Antartide
  • Lavoro IT da remoto
  • Poeta o scrittore creativo
  • Parlamentare

 

Sperando di aver fatto cosa gradita ai no-vax, pardon intendevo ai nocovid-vax (che è cosa ben diversa), vi auguro una buona continuazione di pandemia planetaria.

 

Qui potete leggere il mio articolo sul Correre di Malta.

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