QUOTIDIANI ALLA SBARRA 24/04/2021
I direttori dei tre quotidiani Res Publica, Tarda Sera ed Ermes al tempo dei fatti, sono stati condannati in primo grado a un anno di carcere per diffamazione a mezzo stampa sul caso delle chat manipolate dell’allora vice presidente della camera Luigi di Maio.
Nel Febbraio 2017 nel pieno della “campagna Anti Raggi”, allora sindaco di Roma, in prima pagina dei prestigiosi quotidiani campeggiava la notizia di presunte chat fra Luigi di Maio e Virginia Raggi in merito alla figura di Raffaele Marra, allora in carcere per corruzione ed ex capo del personale del Campidoglio. I fatti riportati sui giornali furono prontamente smentiti da Di Maio, che pubblicò la versione integrale delle chat e subito dopo decise di denunciare per diffamazione i direttori dei tre quotidiani.
Nella sentenza si legge che non solo i messaggi furono tagliati ad hoc ma che alcune parti come quella dove Di Maio dichiarava “Marra è uno dei miei” non erano presenti nelle chat incriminate. I direttori delle tre testate hanno già fatto sapere che ricorreranno in appello alla sentenza che definiscono “assolutamente inaccettabile”.
Maximus Prime che non è più direttore di Res Publica dal 2018 ha rilasciato un semplice comunicato stampa, il direttore di Tarda Sera dopo la sentenza ha dichiarato di voler a breve dare le dimissioni; il direttore Vox Populi in un editoriale appena uscito su Ermes non si scompone, dichiarando che la condanna è un fatto grave per la libertà di stampa, ma che sarà sicuramente annullata con il processo d’appello.
L’attuale presidente del consiglio Luigi di Maio si dichiara soddisfatto dell’operato della magistratura, e confida che un periodo buio per il giornalismo italiano come quello precedente alla vittoria alle elezioni del M5S nel 2018 non possa più ripetersi in un paese democratico come l’Italia.
Carlo Campione
Articolo proiettato nel futuro ma che riassume in forma sintetica e simpatica la nostra situazione attuale.buono il contesto e l’esternazione.